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Parigini
Presentare Novella Parigini significa richiamare un luogo della memoria in cui appare - come in una visione felliniana- una pagina della Roma che fu, la Roma dolce di via Veneto, dei temerari sorpassi di Gassman e, inevitabilmente, degli artisti - funamboli di via Margutta. La Parigini ha saputo cavalcare l’italica tigre del dopoguerra fino a divenire il mito di se stessa, trasferendo nella sua pittura fantastica, nei suoi fumettoni occhiuti, una dimensione pseudo-bambina di chiara matrice sensuale. Le sue semplificazioni estreme -al limite dell’imbarazzo dei benpensanti- se da una parte ci hanno distratto con l’alibi del colorato sogno di una adolescenza procrastinata, dall’altra ci hanno rivelato una singolare forza di seduzione e di fascino, specchio a suo modo di un’epoca culturale ricca di passioni in cui tutto costituiva pretesto - in una capitale ridanciana e festaiola - per allestire il teatro della vita. Le creature surreali della Parigini, metà gatto e metà dive americane, hanno illustrato e vitalizzato quella stagione irripetibilmente creativa. Attorno ad ella, la corte degli intellettuali di palato fino (quali i Sartre, i Cocteau) e degli artisti delle avanguardie storiche, primo fra tutti Dalí. Questa rassegna vuole rivisitare quel sogno dove tutto sembrava più straordinario, meno banale, ed i maestri d’arte erano sicuri riferimenti del pensiero e paladini del gusto estetico.
GIANCARLO BONOMO